lun
01
giu
2015
CRONOFOBIA
Satira e Sarcasmo
Release Date: 26 maggio 2015
Il gruppo bresciano CRONOFOBIA ha da poco pubblicato il proprio terzo progetto dal titolo emblematico “Satira e sarcasmo”. Il disco si presenta come il frutto di un percorso tortuoso, che vede come punto di partenza l’album “Asciutto” nel 2008, crudo e intimamente legato al genere grunge: la band sembra essersi posta l’obiettivo di abbandonare i panni caratteristici di un solo mondo per abbracciare contaminazioni più varie, che senza dubbio conferiscono al lavoro un tocco più interessante e personale. Sembra che il trio composto da Eddie Marcon, Fausto Coccoli, e Michele Serri stia finalmente trovando la propria strada e regala 13 tracce dal suono pieno, nonostante non si sia abbandonata l’idea della triade ristretta chitarra-basso-batteria. I ragazzi si definiscono, con coscienza, appartenenti al genere “rock alternativo incalzante” ed è forse stata questa la vera svolta: la voce resta asciutta e graffiante ma viene dato maggiore spazio alla sezione ritmica con un connubio talvolta ardito di batteria e basso, i testi in italiano si aprono alla volontà di raccontare e una certa cura in ambito melodico addolcisce i toni tendenzialmente aspri del suono.
L’album si apre con il brano “La storia di chi va per mare” (primo singolo estratto), in cui la dinamica cresce all’improvviso e travolge come un’onda, con un andamento che ricorda quasi il tema della canzone; si prosegue con la ritmata “Comunque vada” con un pattern scandito e secco della chitarra in apertura, in cui riaffiorano le influenze crude dello stile grunge. Con gli armonici e le corde pizzicate di “West” e il brano successivo “Pazienza” pare aprirsi uno spiraglio di maggiore quiete nel disco, che conferisce varietà e rilassa prima del ritorno della chitarra distorta in “Le miniere di Putunni”. Troviamo poi “Domani”, il pezzo forse più scanzonato del disco, a partire dal significato del testo. Infine, dopo l’apice energico raggiunto con l’intermezzo drum’n’bass ambizioso di “Falò di canzoni” e la tesa “Quando puoi” il disco rallenta i toni negli ultimi brani, in cui si distingue per varietà di forma “Memorie”, traccia interamente recitata.
Un album nel complesso temerario ma talvolta tendente all’eccesso, ci si aspetta forse maggiore amalgama di suoni tra chitarra e sezione ritmica ma è senza dubbio apprezzabile l’essersi spinti oltre le frontiere monotematiche di una sola veste musicale.
Vittoria Polacci
TRACKLIST
La Storia di chi va per mare
Comunque vada
West
Pazienza
Le miniere di Putunni
Meta
Domani
Falò di canzoni
Quando puoi
Nuoto
Piacere Ninfa
Caffè delle tre
Memorie
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